Con l’avvento del GDPR i dubbi e le incertezze sul tema privacy nei siti e-commerce sono ormai all’ordine del giorno, così come i rischi di veder arrivare sanzioni per mancata ottemperanza alla normativa. La domanda più frequente posta dai gestori di siti e-commerce è la seguente: “Quando è necessario uniformarsi alla normativa sulla privacy?”. In realtà la domanda giusta da porsi è “Che tipo di dati raccoglie il mio sito?”
Se un sito contiene ad esempio un form di contatti o dei commenti all’interno di un blog, di sicuro rappresenta una fonte di raccolta dati personali. Un sito può ad esempio profilare gli utenti registrati in base ai propri gusti e alle abitudini di acquisto oppure raccogliere dati personali anche in modo automatico, basti pensare all’uso di banner pubblicitari di terze persone o agli strumenti di monitoraggio delle visite. Non dimentichiamo inoltre il diritto dell’utente alla cancellazione dei propri dati personali – diritto all’oblio – che prevede l'obbligo per i titolari (se hanno "reso pubblici" i dati personali dell’interessato: ad esempio, pubblicandoli su un sito web) di informare della richiesta di cancellazione altri titolari che trattano i dati personali cancellati, compresi "qualsiasi link, copia o riproduzione".
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